Di Maio tende la trappola a Salvini sul caso Tav. Salvini ha bisogno dei voti del Pd per vincere la votazione in Aula. E il Partito democratico pensa a una nuova mozione.
Il caso Tav rischia di trasformarsi in una valanga in grado di travolgere il governo. Di Maio si muove in difesa del MoVimento e mette sotto scacco Salvini con una mozione in Aula apparentemente inutile.
La trappola di Di Maio sulla Tav: Salvini ha bisogno dei voti del Pd
Apparentemente perché il voto chiesto dai pentastellati ha un solo scopo: quello di portare sulle prime pagine dei giornali un’asse tra la Lega e il Pd. In effetti senza i voti delle opposizioni la Lega dovrebbe arrendersi di fronte al no dell’Aula. Tradotto, niente Tav.
Numeri alla mano. Salvini ha bisogno dei voti del vecchio fronte del Centrodestra e del Partito democratico. Senza i voti del Pd la Lega non può farcela.
La speranza del Movimento Cinque Stelle
L’altra speranza del Movimento 5 Stelle è che l’approvazione – quasi scontata dopo il via libera di Giuseppe Conte – possa passare come una sconfitta della Lega invece che come una sconfitta del fronte pentastellato.
Il Partito democratico pensa a una mozione
La mossa del MoVimento complica la strategia anche del Partito democratico. Il Pd è storicamente favorevole alla realizzazione della Torino-Lione ma ha tra le mani la grande occasione di mandare in crisi il governo.
La soluzione ideata dal Pd per uscire dalla situazione spinosa è quella di presentare una mozione a favore dell’opera. Come quella presentata lo scorso 7 marzo, bocciata anche dalla Lega. Così come la Lega ha difeso Toninelli in occasione della mozione di sfiducia presentata sempre dal Partito democratico.